Tecnica del bagno di Ozono

Con questa metodica, forse poco conosciuta a molti, passiamo ad illustrare una tecnica molto utile nell’ambito dell’Ossigenoozonoterapia. Si tratta di una tecnica molto semplice, ci tengo a dire assolutamente indolore e tranquilla per ogni tipo di paziente , piccolo o adulto che sia. Cominciamo con il dire a che cosa serve; si può applicare principalmente a malattie dell’apparato circolatorio degli arti inferiori, come le tanto temute ulcere varicose e/o flebitiche soprattutto nei pazienti diabetici, insufficienza venosa degli arti inferiori. Ma si può applicare anche a patolgie dermatologiche, anche estese, laddove l’ozonoterapia può recare beneficio per esempio le dermatiti aspecifiche, cioè quelle di cui è spesso ignota la causa: la psoriasi, le micosi cutanee, la cellulite. La tecnica è molto semplice: si bagna prima la superficie corporea da trattare con acqua ozonizzata, meglio se in essa ci si scioglie una piccola quantità di latte ozonizzato (prodotto specifico), ma in genere può bastare anche semplice acqua ozonizzata. Questo perché l’ozono è meglio assorbito se la superfiie, è umida. Poi si avvolge il segmento corporeo da trattare, in un sacchetto di plastica, e lo si sigilla con del domopak, pellicola adattissima al caso perché sigilla molto bene. Volendo fare un bagno quasi totale, si può arrivare fino alla linea delle ascelle, per poi sigillare il tutto. Ovviamente da questa metodica, dobbiamo escludere il volto, perché l’ozono non si può respirare poichè tossico! Per le braccia si può procedere come per gli arti iferiori.

CASO CLINICO
Paziente diabetico con pregressa storia di ulcere flebitiche, con evidente iperpigmentazione bruna della pelle, per presenza di depositi emosiderinici.
Nella prima foto potete vedere la preparazione dell’acqua ozonizzata mischiata con latte ozonizzato.
Nella seconda foto si vede l’applicazione con pennellino personale su tutta la superficie da trattare.
Nella terza foto si vede applicazione di sacchetto personalizzato, cioè ritagliato appositamente per l’arto in questione; ciò è utile per non disperdere gas in una superficie più ampia(la plastica si può termosaldare con apposita macchinetta per sigillare plastica).
Nella quarta foto si vede l’applicazione del domopak che va a sigillare perfettamente la parte superiore, onde non consentire la fuoriuscita di gas.
Nella quinta e sesta foto foto, si procede, attraverso il vacuum della macchia per ozono, cioè in pratica una potente pompa che serve per aspirare tutta l’aria presente nel residuo del sacchetto, fino ad ottenere un “effetto salsiccia”.
Nella settima foto si procede all’immissione della miscela gassosa di ossigeno ozono,fino ad arivare a gonfiare tutto il sacchetto .

Si lascia ora il paziente , leteralmente abagno” cioè a contatto con ozono, per circa 20-30 minuti: in tutto questo tempo il paziente se ne sta comodamente sdraiato sul lettino, senza avere nessun problema.
Passato questo lasso di tempo, si provvede ad aspirare l’ozono presente nel sacchetto: questo per due motivi principali: il primo è sempre quello che l’ozono non si può respirare, quindi non si potrebbe aprire il sacchetto.. Il secondo, è che per legge, l’ozono non può essere rilasciato, quindi va aspirato dalla macchina, la quale provvede a ritrasformarlo in ossigeno.
Si libera quindi il paziente dal sacchetto, e la terapia è finita. Il tutto può durare dai 20 ai trenta minuti.
In fondo si tratta di una terapia iperbarica in “piccolo”.
Per le patologie croniche a carico dell’apparto circolatorio arti inferiori, sono necessarie parecchie terapie, o cicli di almeno 10/20 sedute a cadenza bisettimanale . Aggiungo un ultima cosa : nella regione Lombardia , questa tecnica è in convenzione con il SSN. La prevenzione è molto utile nelle patologie circolatorie degli arti inferiori soprattutto, poiché spesso si assiste ad un progressivo peggioramento delle patologie, fino ad arrivare a gangrene e ad amputazione degli arti!! Tutto è sempre riconducibile ad una mancanza di ossigeno. Ovviamente, a questa tecnica, si può associare una ossigenzaione globale, tipo GAE o più semplicemente una semplice, ma altrettanto efficace, insufflazione Rettale, specie nei soggetti diabetici affetti da piede diabetico per esempio.

Dott. Franco Baldaccini

Dott. Franco Baldaccini