
Alfè Anna Maria
Napoli,
Dott.ssa Alfè Anna Maria Psicoterapeuta Gruppoanalista
1981 Laurea in Pedagogia Suor Orsola Benincasa Napoli
1999 Laurea in Psicologia presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli
2000 Iscrizione all’Albo degli Psicologi della Campania Libera professione psicologo
2004 Diploma di specializzazione quadriennale in Psicoterapia Gruppoanalitica
Scuola di Formazione in Psicoterapia Gruppoanalitica, sede Roma,V. Parioli,90
2004 Iscrizione all’Albo degli psicoterapeuti della Campania n°1374 Libera professione psicoterapeuta
Dal 1999 Socio dell’Associazione culturale Suoni & Pause con sede a Cagliari. L’Associazione promuove, sviluppa e diffonde la cultura musicale realizzando eventi dedicati ad espressioni artistiche classiche e contemporanee
Dal 2003 Socio dell’IAGP, International Association of Group Psychotherapy
Dal 2003 Membro fondatore del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione “Laboratorio Clinico Itinerante”(Cagliari-Roma-Napoli) che si occupa della formazione continua di psicoterapeuti, attraverso la covisione di gruppo su casi clinici
Dal 2004 Socio Ordinario della Società Gruppo-analitica Italiana (SGAI)
Dal 2004 Iscritta all’Albo degli psicologi CTU di Napoli n° 263
Dal 2012 Socio della GAS Group Analytic society international London
2014 Fondatrice dell’Associazione culturale Rosa dei venti. L’Associazione nasce con l’intento di contribuire alla conoscenza, alla crescita e all’espressione di ogni individuo, attraverso la promozione della cittadinanza, della partecipazione, dell’inclusione, della coesione sociale, della democrazia e dei diritti
Nell’ambito del rapporto libero professionale con la Sgai (Società Gruppoanalitica Italiana) e con la Scuola di Psicoterapia Gruppoanalitica di Roma, rivesto i ruoli di: Docente didatta, Supervisore individuale e di gruppo; ho rivestito i ruoli di: Responsabile scientifico, Responsabile organizzatore ECM presso il Ministero della Salute, Redattrice della Rivista Italiana di Gruppoanalisi (RIGA);
Dal 2016 nell’ambito della SGAI (Società Gruppo-analitica Italiana) Cofondatrice del Percorso formativo esperienziale del“Gruppo Metafora” Percorso esperienziale di gruppo che si avvale della metafora per favorire la libera espressione e la condivisione dei propri vissuti. La metafora è un efficacissimo mezzo di comunicazione e di facilitazione dei processi di cambiamento(intrapsichico ed interpsichico). Il linguaggio proprio della metafora, i simboli, le immagini mentali tendono a stabilire un clima emotivo fluido ed intenso che facilita il cambiamento.
L’attività privata prevede sedute di psicoterapia gruppoanalitica individuali e di gruppo con adulti, adolescenti e bambini; terapia della coppia e della famiglia
La psicoterapia con i pazienti oncologici si basa su un concetto centrale, vale a dire che la persona esiste su più livelli, tutti ugualmente importanti: fisico, psicologico, sociale e spirituale, pertanto, un approccio che integri queste dimensioni riesce a mobilitare efficacemente le risorse della persona e a farla muovere in direzione della salute.
In particolare, la letteratura specifica in ambito psicoterapico riporta in maniera evidente le grandi potenzialità che gli interventi di gruppo svolgono nel favorire un miglioramento nella qualità della vita nelle persone affette da patologie mediche. La partecipazione ad un gruppo terapeutico:
• migliora le abilità di reazione alla malattia attraverso il confronto con le modalità di reazione dei diversi membri del gruppo;
• favorisce le relazioni interpersonali, forza motrice del gruppo e area focale dell’intervento;
• favorisce la condivisione e l’analisi delle difficoltà comuni, favorendo un senso di supporto e appartenenza che allevia la sofferenza di sentirsi soli e isolati con i propri problemi;
• contrasta i sentimenti di impotenza e inutilità grazie all’aiutarsi reciproco tra i membri del gruppo;
• migliora la capacità di comunicazione e permette l’espressione autentica di sentimenti e preoccupazioni personali
Un’attenzione particolare va posta ai familiari, la terapia gruppoanalitica va rivolta anche a costoro, sia per favorire il loro adattamento alla malattia del congiunto ed integrarla nella propria esperienza di vita, trovando un senso a ciò che accade; sia per supportarli a vivere quotidianamente la difficoltà nel condividere la malattia ed il dolore con la persona cara; ma anche per favorire uno spazio di pensabilità che consenta di rivedere le priorità e recuperare una progettualità esistenziale, affrontando tematiche inerenti il significato personale del vivere e del morire.
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